giovedì 7 febbraio 2008

Scienza e religione

Stiamo vivendo un momento storico particolare in cui l'evoluzione della scienza è sottoposta ad una valutazione dogmatica, che dà una pagella di conformità secondo regole stabilite a priori da una istituzione di cui si può dire tutto, tranne che segua una metodologia galileiana. L'istituzione dice che è aperta alla scienza, ma alla sua scienza; che è pronta al dialogo ed al confronto, a patto che si accetti che solo lei è depositaria della verità assoluta.
Ora, il metodo scientifico è quello della sperimentazione, della prova, del confronto delle ipotesi di lavoro; è basato sul dubbio, mai sulla certezza. Come è possibile conciliare il dubbio con la verità assoluta?
Lo scienziato è l'uomo del dubbio, il metodo discende dalla sperimentazione.
Le religioni non hanno mai amato la scienza, perchè fa pensare, e quando un uomo pensa, si pone delle domande, viene preso dai dubbi e diventa pericoloso per le istituzioni. Ora, se in agricoltura abbiamo gli OGM (organismi geneticamente modificati), oggi, abbiamo scoperto che nella scienza abbiamo gli ORM (organismi religiosamenti modificati) che sarebbero gli scienziati ad imprinting cattolico.
In Inghilterra è stato messo a punto un nuovo metodo di fecondazione assistita per le donne portatrici di gravi patologie trasmesse attraverso il DNA mitocondriale, che proviene solo dalla madre. I ricercatori hanno estratto dall'embrione i nucleo composto di materiale genetico paterno e materno e lo hanno trasferito nell'ovulo di una donatrice, il cui nucleo era stato rimosso, ad eccezione dei geni che controllano lo sviluppo del mitocondrio. Gli embrioni si sono sviluppati normali e sani. Apriti cielo, anatemi ed appelli concitati all'etica. Ma la scienza ha una sua etica che è al servizio del bene dell'uomo.
Sembra, dalle critiche degli scienziati cattolici, che in fondo a loro dispiaccia se nascondono bambini sani, forse, secondo la loro impostazione, sarebbe meglio che nascessero un pò malati, in modo che i genitori soffrendo in questa vita, acquisiscano meriti per il secondo tempo della partita. E questa sarebbe la religione di un Dio che ci ama.
Roberto